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sabato, aprile 23

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato 

Per un bimbo malato (Manu) ci vuole un film da bimbi malati: è quello che abbiamo visto ieri, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il film di Mel Stuart del '71.
Per colmare una grave lacuna, ma anche per prepararci alla visione del sequel burtoniano di (speriamo) prossima uscita e che promette faville.
Come tutte le storie partorite dal genio di Roald Dahl, anche questa è una favola graffiante e divertente, in cui la realtà è fatta a misura di bambino, non tutta zucchero e buoni sentimenti, ma con quella massiccia dose di inquietudine e stravaganza che popola la fantasia dei piccoli. E qui è tutto incarnato in Willy Wonka, misterioso titolare di una fabbrica dolciaria, anzi LA fabbrica dolciaria, famosa in tutto il mondo per i suoi prodotti inimitabili: un Gene Wilder in forma perfetta, sadico e trasognato, capace di tramutarsi da tenero mago che trasforma i sogni in dolci prelibatezze a orco cattivo che punisce i bambini disubbidienti.
Numerose sono le invenzioni, dagli "umpa lumpa" al "succhia succhia che mai si consuma", dalla bibita frizzante che fa librare in volo all'ascensore di vetro con il magico pulsante "in alto fuori". Una straordinaria baraonda di colori e musica che fa desiderare di tornare bambini anche solo per poterci credere, almeno un pochetto, che possa esistere davvero.

mercoledì, aprile 20

Il pastore tedesco 

Abbiamo un nuovo papa.
Sarà che ho simpatia per la Germania e i tedeschi, sarà che Ratzinger ha una faccia che mi ispira, sarà che da agnostica non mi importa poi molto e vedo la cosa da un punto di vista più "politico" che altro, ma a me personalmente questo Benedetto XVI per ora piace.

Il titolo del post era sulla prima pagina del "Manifesto" di oggi: troppo bello per non usarlo.

mercoledì, aprile 13

Super size me 

Quando ho detto a Manu di questo film:
io - c'è questo documentario in cui un tizio per un mese si ciba solo di Mac Donald.
lui - e poi è morto?
io - no ma ha rischiato grosso.

Il motivo per cui non ho ancora scritto niente riguardo Super size me, visto domenica, è che ancora a distanza di due giorni il solo guardare la locandina mi fa venire la nausea: segno che forse l'esperimento suicida di Spurlock ha raggiunto il suo scopo?

sabato, aprile 9

Chiara va in città (l'altro ieri) 

Mie personali impressioni su Milano:
parlano tutti sottovoce e sono tutti molto educati; ti guardano male se non tieni la destra sulle scale mobili; ti guardano strano se paghi il pranzo in contanti; negli altri casi semplicemente non ti guardano, ma rimangono comunque tutti molto educati.
Tutto sommato un posto in cui potrei vivere, a patto di avere un appartamento con terrazzo e garage.

domenica, aprile 3

La febbre 

Il nuovo film di D'Alatri è un film sull'Italia e sul suo "male": l'individualismo, la mentalità burocrate e invidiosa, che impedisce la crescita e la buona volontà creativa di quelli come Mario Bettini, protagonista del film e ottimo Fabio Volo (ma a me Fabio Volo piace da sempre), perfetto nelle vesti del Don Chisciotte che prova a combattere contro i mulini a vento e a mantenere intatta la sua purezza d'animo.
La storia è ambientata in una graziosa Cremona, tra centro storico e nebbiosa campagna, interni di case piccolo-borghesi e uffici pubblici.
La regia di D'Alatri si impreziosisce di giusto un paio di idee carine (le scene oniriche soprattutto), ma che in mezzo al gran calderone di materiale che mette al fuoco quasi tendono più a stonare che a far colore.
Il difetto più grosso di questo, come del precedente Caso mai, è secondo me la "didascalicità" con cui il regista racconta la sua storia, che vuol essere, in entrambi i casi, esemplare appunto, troppo, perdendo di vista l'umanità e la naturalità dei sentimenti e degli eventi. Ne risulta anche stavolta una vicenda forzata e esagerata in quelli che sono i suoi snodi principali, che perde di interesse nel momento in cui lo spettatore non la sente più vicina alla sua realtà.
Peccato.
Mi associo a Kekkoz nell'elogiare la colonna sonora dei Negramaro, davvero la cosa migliore del film.