sabato, febbraio 21
Passione per i corti
Da circa due anni sono una fan di Corto 5. Semplicemente perché è l'unica occasione "facile" che conosco per guardarmi dei cortometraggi. E nella maggior parte dei casi sono ottimi cortometraggi.
I cortometraggi credo non possano non piacere a chi è veramente appassionato di cinema e di storie.
Perché la storia viene condensata in pochi minuti, richiede la massima attenzione da parte del regista e dello spettatore; deve essere immediato, il messaggio, in sé concluso, scarno, preciso e levigato. I personaggi sono presi in un gesto, in un attimo, sono solo quello, ed è quindi importante quello che dicono e fanno. Le battute sono tutte fondamentali. Le luci, i colori, la musica, o la sua assenza.
Spesso questi corti che trasmettono a Corto 5 sono surreali: come i tre di questo pomeriggio (un uomo che nel suo ufficio girando un mappamondo si ritrova veramente dall’altra parte del mondo, un altro che tira un cordone che arriva giù dritto dal cielo e si ritrova a spegnere e accendere la luce del sole, uno che compera un paio di occhiali gialli che cambiano la sua percezione della realtà), e mi sembra che questo genere sia spesso praticato dai registi di cortometraggi, forse perché è il più facilmente adattabile alle poche sequenze, o forse, di contro, perché il più difficilmente diluibile in un lungometraggio (e credo questa seconda sia la più plausibile: in effetti film surreali veramente buoni non ce ne sono molti in giro).
Comunque, facendo un giro nel forum dedicato a questa trasmissione, nel sito di canale 5, mi sembra di aver capito che il corto preferito da quasi tutti sia Il sorriso di Diana, che è una fiaba dolcissima di un ragno che s’innamora della bella Diana (la Caprioli che tanto piace anche a Manuele).
Ma il mio preferito invece è uno che credo s’intitoli qualcosa come Facciamo a scambio? Che aveva come protagonisti un gruppetto di bambini tremendi che si scambiano tra di loro oggetti, partendo da giocattoli, fino ad arrivare a scambiarsi il padre (!). Una cosa carina che ho trovato in questo corto era che era girato come lo sono alcuni cartoni animati di Hanna & Barbera: gli adulti che interagiscono con i bambini non si vedono mai in faccia; della mamma si vedono la scarpe col tacco alto, il papà è un vegetale seduto dietro un giornale.
Una simpatica prospettiva, insomma.
Spero che me lo rimettano in programmazione presto, così me lo registro!
E a voi piacciono i corti?
I cortometraggi credo non possano non piacere a chi è veramente appassionato di cinema e di storie.
Perché la storia viene condensata in pochi minuti, richiede la massima attenzione da parte del regista e dello spettatore; deve essere immediato, il messaggio, in sé concluso, scarno, preciso e levigato. I personaggi sono presi in un gesto, in un attimo, sono solo quello, ed è quindi importante quello che dicono e fanno. Le battute sono tutte fondamentali. Le luci, i colori, la musica, o la sua assenza.
Spesso questi corti che trasmettono a Corto 5 sono surreali: come i tre di questo pomeriggio (un uomo che nel suo ufficio girando un mappamondo si ritrova veramente dall’altra parte del mondo, un altro che tira un cordone che arriva giù dritto dal cielo e si ritrova a spegnere e accendere la luce del sole, uno che compera un paio di occhiali gialli che cambiano la sua percezione della realtà), e mi sembra che questo genere sia spesso praticato dai registi di cortometraggi, forse perché è il più facilmente adattabile alle poche sequenze, o forse, di contro, perché il più difficilmente diluibile in un lungometraggio (e credo questa seconda sia la più plausibile: in effetti film surreali veramente buoni non ce ne sono molti in giro).
Comunque, facendo un giro nel forum dedicato a questa trasmissione, nel sito di canale 5, mi sembra di aver capito che il corto preferito da quasi tutti sia Il sorriso di Diana, che è una fiaba dolcissima di un ragno che s’innamora della bella Diana (la Caprioli che tanto piace anche a Manuele).
Ma il mio preferito invece è uno che credo s’intitoli qualcosa come Facciamo a scambio? Che aveva come protagonisti un gruppetto di bambini tremendi che si scambiano tra di loro oggetti, partendo da giocattoli, fino ad arrivare a scambiarsi il padre (!). Una cosa carina che ho trovato in questo corto era che era girato come lo sono alcuni cartoni animati di Hanna & Barbera: gli adulti che interagiscono con i bambini non si vedono mai in faccia; della mamma si vedono la scarpe col tacco alto, il papà è un vegetale seduto dietro un giornale.
Una simpatica prospettiva, insomma.
Spero che me lo rimettano in programmazione presto, così me lo registro!
E a voi piacciono i corti?