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lunedì, settembre 19

Buona notte, e buona fortuna 

Dando per scontato che il film di Clooney è stupefacente: attori, fotografia, ritmo perfetti, siparietti jazz da brividi ecc. Tralasciando anche il mio disagio, tutto personale, nei confronti di una pellicola che aveva ritmo, fotografia e attore (Robert Downey jr) del corto di Soderbergh (per caso co-produttore anche qua) in quell'imbarazzante Eros dell'anno scorso. Comunque sia questo film, per quanto sia fatto bene, con tutti gli attributi del caso e anche di più, continua a farmi nutrire dei dubbi, dettati soprattutto dall'indifferenza con cui l'ho guardato: forse causata sempre da quel disagio di cui sopra, o forse dal freddissimo bianco e nero, oppure semplicemente dal fatto che questi personaggi si muovono e parlano senza dimostrare o tradire la benché minima emozione, senza batter ciglio cascasse loro addosso il mondo.
Non lo so, ma sembra quasi che Clooney abbia fatto qui la sua tesina di laurea, con relatore il professor Soderbergh (e controrelatore chi? Bush?): a Venezia la lode non gliel'hanno data. Non gliel'avrei data nemmeno io.

mercoledì, settembre 14

La bestia nel cuore 

La bestia nel cuore è un film fatto "alla furba", infarcito di tante tematiche diverse e slegate tra loro per mascherare il più possibile la storia portante che è davvero misera cosa. Si avverte fin dall'inizio la difficoltà ad amalgamare i vari personaggi e le varie vicende, fin da quel faticoso incipit che è una successione di presentazioni che quando si arriva a capirne il nesso è già finito il primo tempo.
La storia di Sabina (Giovanna Mezzogiorno) è troppo scontata e "piagnosa" per essere interessante; purtroppo, perché lei è più che mai bella e brava: non so se è meritata la Coppa Volpi perché non ho visto le altre candidate, ma senzaltro lei qui è riuscita a dare al suo personaggio quell'aria da piccola cucciola bagnata e frignona che si meritava, quindi ottima interpretazione.
Molto più interessanti sono le altre storie: Emilia e Maria (la Finocchiaro e la Rocca) e i loro siparietti comici, il regista Battiston con tutta la sua frustrazione di girare la serie televisiva ospedaliera e l'entusiasmo per un nuovo progetto di film, il marito Alessio Boni e il suo tradimento "annunciato", il fratello (Lo Cascio), con il suo dolore che si porta dietro dall'infanzia e nonostante ci abbia messo un'oceano in mezzo non riesce a superare (le scene con i figli sono davvero belle e emozionanti).
Il finale è troppo patetico per essere menzionato e ricordato.
Insomma, un film ondivago, frammentario, pretestuoso, con qualcosa da salvare che comunque gli vale la sufficienza. Forse, comunque, da vedere.

lunedì, settembre 12

Vorrei potesse non finire mai 

Questa estate è praticamente finita e io quasi nemmeno me ne sono accorta che è passata.
So già che tra qualche anno la ricorderò come l'estate più bella della mia vita, o qualcosa di simile, adesso sono troppo stanca per pensarci, e ancora ho troppe cose da fare. Anche per ricominciare ad aggiornare in modo decente questo blog.
Per chi passasse di qua, quindi: abbiate ancora un po' di pazienza, tutto in un modo o in un altro ritorna sempre al suo posto.
Buon rientro a tutti.
E buona nuova stagione al cinema.