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domenica, febbraio 26

Syriana 

Stephen Gaghan, già sceneggiatore di Traffic, è questa volta alla regia di un film decisamente fascinoso, anche se non facile da seguire, vista la varietà e la complessità delle vicende narrate.
Perché anche Syriana, come Traffic, è un film "corale", in cui il tema trattato, questa volta il mercato petrolifero internazionale, con tutte (o meglio quasi) le sue macchinazioni, corruzioni, implicazioni politiche, è visto da tutti (o meglio quasi) i possibili punti di vista: dalle compagnie petrolifere, agli agenti della CIA, agli hezbollah, ai terroristi kamikaze, ai consulenti finanziari, agli alti ufficiali governativi. Tutta una complicata macchina il cui funzionamento è ignorato dai singoli ingranaggi: ovvero i protagonisti delle varie storie che vengono raccontate, storie molto umane e "tragiche", nel senso shakespeariano del termine, che toccano il massimo della loro liricità nello scontato quanto drammatico epilogo.
Bella prova, questa volta, della ormai rodata produzione Soderbergh-Clooney, e bella recitazione quella di Clooney, che almeno un'Oscar quest'anno se lo dovrebbe guadagnare.

martedì, febbraio 21

Prime 

Prime è una commedia raffinata e non banale, che spiazza, indubbiamente, quando da brillante "commedia degli equivoci" vira, nella seconda parte verso un sentimentale dolce-amaro.
La storia d'amore tra i due protagonisti è analizzata ai raggi x, in tutti i suoi più profondi coinvolgimenti, ma con delicatezza e senza appesantire con troppi inutili moralismi, anche là dove la passione si va a scontrare con la quotidianità e le differenze, d'età, d'educazione e di aspettative per il futuro, diventano troppo difficili da superare. La prova non era semplice, e il rischio di cadere sul melodrammatico viene abilmente eluso.
La cornice è una New York incantevole, come quella del miglior Allen, e gli attori, specialmente le due protagoniste femminili, offrono davvero il meglio di sé.
Il difetto che questa pellicola porta con sé sta secondo me nella troppa "distanza" che viene interposta tra lo spettatore e la storia raccontata: è come se ci si trovasse a "spiarla" da un buco della serratura, senza però potersi avvicinare a toccarla. Non so spiegarmi come questo effetto che io ho sentito sia stato ottenuto, e perché in me non ci sia stato un coinvolgimemnto maggiore, ma al di là delle piacevoli due ore che ho trascorso nel cinema, questa storia, ripeto scritta, girata e recitata davvero bene, mi è letteralmente scivolata addosso.