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lunedì, marzo 29

Cosa succede da queste parti 

Intanto, mercoledì si laureano i due amici più simpatici di Perugia (non me ne vogliano gli altri, ma ognuno ha le sue "debolezze") e siccome non ci posso essere e non mi piace portare regali in ritardo o inviarli per conto terzi, come "regalo" invio loro le mie congatulazioni da qua, insieme a un grosso abbraccio - Knulp, così se vuoi salvare la pagina per la discussione la corrente è pure "in tema" :)
Poi: giovedì, venerdì e sabato c'è questa cosa qua , che è il motivo per cui la mia settimana sarà un bel po' impegnata (non aggiornerò granché quindi, mi sa), che è una bella cosa, secondo me, anche divertente. Ovviamente siete invitati, eh, e se volete informazioni chiedete pure.

Buona settimana.

domenica, marzo 28

Politicamente scorretto 

... ma Bossi ancora non è morto? Ma che aspetta a togliersi di torno?

Scusate l'assoluta mancanza di pietà Cristiana, ma sarei ipocrita se dicessi che spero che si rimetta presto. Ho la bottiglia di spumante in fresco e i bicchieri del servito buono in tavola.
Ma tanto so già che il brindisi non ci sarà, purtroppo.

Ho smesso di considerarlo un essere umano dopo questa intervista di diversi mesi fa, dove afferma che lui i clandestini li prenderebbe a cannonate. Sono contento tra l'altro che prima di tirare il calzino (quando sarà) abbia fatto in tempo a dire certe cose: avrei rischiato di provare compassione per lui, a quest'ora!

Per questa notte gli dedico con tutto il cuore "Vengo dalla luna" di Caparezza. Stupenda.

Malagiustizia 

Riporto integralmente le parole di Berlusconi come le leggo su Rainews24.

"Senza quel colpo di malagiustizia e di Palazzo, che privò il popolo di quella maggioranza e di quel governo che avevano scelto, noi oggi saremmo qui a festeggiare non solo 10 anni di vittorie, ma 10 anni di governo", ha affermato Silvio Berlusconi nel suo intervento. Il premier ha definito "incidente antidemocratico" lo stop che fu dato al primo governo Berlusconi.

Ehm... Cavaliere su, per una volta nella sua vita non esageri con le bugie, altrimenti dubito della sua buona fede! Non si ricorda piu' della storiella di Umberto Bossi e del "mafioso di Arcore"? Io sì... e dato che non mi piace che i politici dicano le bugie ho deciso che strapperò la mia tessera di Forza Italia.
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C'avevate creduto, eh? Roftl :-)


sabato, marzo 27

Figli 

"Secondo una metafora secentesca la vita del libro in tipografia è come quella del bimbo nel grembo materno. Il libro, quando esce dalla bottega del rilegatore per incamminarsi, fresco e intonso, sulle vie del mondo dopo un lungo processo di produzione, è come un neonato che va incontro al suo destino e porta con sé le tracce e i segni impressi nella sua natura dall’autore e da quanti hanno in qualche modo contribuito alla sua nascita."

da G. MONTECCHI - F. VENUDA, Manuale di biblioteconomia, Editrice bibliografica.

giovedì, marzo 25

Sono anni che mi chiedo... 

... come mai il governo D'Alema appoggiò la guerra alla Serbia nel '99. E sono mesi che mi chiedo di cosa sia effettivamente cambiato da allora. In cosa la guerra in Iraq si distingue dalla guerra in Kosovo, insomma. E ancora in cosa queste due guerre si distinguono dalla guerra in Afghanistan. In giro si sentono dire una marea di puttanate. Cibo per porci distribuito da un sacco di porcari.

Da una parte i pacifisti che non riescono a vedere più in là del loro naso e della loro ideologia (comprendessero meglio le cose come stanno, forse saprebbero meglio come combatterle, accidenti a loro!), dall'altra la destra (e buona parte della stampa di regime) che grida allo scandalo, all'incoerenza da parte dei dirigenti del centro-sinistra, accusati di essere un giorno pacifisti e un giorno guerrafondai.

Allarghiamo le vedute, usciamo dall'Italia e pensiamo a Francia e Germania. Anche loro appoggiarono la guerra in Kosovo e hanno protestato per la guerra in Iraq. All'epoca sia Francia che Germania erano governati dai rispettivi partiti socialisti, anche se in Francia c'era la cosiddetta "coabitazione".
L'unica posizione "stabile" nelle due guerre è stata quella della Gran Bretagna.
Quindi se Blair è rimasto al fianco degli USA, Chirac ha cambiato posizione e Shoroeder pure.
Quindi se Berlusconi è rimasto al fianco degli Usa, Rutelli ha cambiato posizione e Fassino pure.
In Italia queste diverse anime sono state ben rappresentate dai due schieramenti politici.

Ma ancora mi chiedo: COSA E' CAMBIATO DA ALLORA?
Semplicemente una cosa: il presidente degli Stati Uniti d'America. All'epoca Clinton, oggi Bush jr. E il cambiamento non è di poco conto. La dottrina Clinton era molto diversa da quella di Bush jr.

Oggi assistiamo ad un tentativo di dare ordine al sistema internazionale estremamente autoritario: "O con noi o contro di noi" ha dichiarato più volte Bush negli ultimi mesi. Insomma, gli Usa di Bush reagiscono al caos internazionale anteponendo senza riserve la loro induscussa superiorità tecnologica, economica e bellica. E' una politica internazionale ben diversa da quella che fu di Clinton.

Clinton cercò di dare una stabilità al sistema internazionale cercando di rinforzare l'alleanza atlantica, di unire indissolubilmente l'Europa e gli Stati Uniti in un rapporto bilaterale di alleanza. E quale modo migliore esisteva se non rispolverare l'alleanza atlantica? La Nato nel 1999 non è più il vecchio cartello di paesi occidentali contrapposto al blocco Sovietico e in quel periodo gli Usa la rinvigorirono proprio per dar corpo al progetto bilaterale di Clinton.

Insomma, la Nato trovò nuovi "spazi" che ne giustificavano l'esistenza. E' facile notare come la guerra in Kosovo è stata la prima e unica guerra della Nato dalla sua nascita, nel 1949. All'epoca neppure si cercò il consenso dell'ONU, proprio perché la guerra doveva essere volontà della Nato, l'ordine internazionale doveva essere imposto dalla Nato. L'ordine internazionale doveva rispondere alla volontà degli Stati Uniti e degli alleati europei. Accanto a questo, il progetto di sinistra internazionale (chi se lo ricorda?). Progetto dei governanti Clinton, Blair, D'Alema, Shroeder, Jospin. Blair vide anche l'occasione per staccarsi dalla oramai storica subalternità inglese agli Usa, per iniziare così un percorso di vera collaborazione. Insomma, il progetto andava bene a tutta europa.

Con queste due variabili (Nato e Sinistra Internazionale) si spiega il perché del largo consenso comunitario alla guerra in Kosovo. Si spiega anche il perché della presenza dell'esercito russo voluta dal Cremlino e si spiega il perché la Cina all'epoca si oppose nettamente alla guerra.
La Russia doveva dimostrare che in ogni caso il mondo non poteva essere stabilizzato senza la loro partecipazione e la Cina non voleva assolutamente avallare il progetto di forte collaborazione tra Europa e Stati Uniti per dare ordine al sistema internazionale. Quel progetto automaticamente escludeva la Cina dai giochi e certo questo non poteva far piacere a Pechino.
Chi si ricorda dell'ambasciata Cinese bombardata dagli arei della Nato in Serbia?
Io non ho mai creduto che fosse un errore...

Ora il progetto è diverso. Ora gli Usa agiscono secondo la dottrina Bush ("o con noi o contro di noi"). In quest'ottica si spiega il perché del secco rifiuto di Francia e Germania e con questa chiave di lettura risalta all'occhio il riallineamento inglese alla vecchia posizione di subalternità rispetto alle politiche statunitensi.
Paradossalmente si potrebbe dire che Francia e Germania dal 1999 ad oggi non hanno cambiato posizione sulla politica internazionale, l'Inghilterra invece sì.

L'Europa si è sfaldata con la dottrina Bush. Si è trovata a fare i conti con la propria volontà di indipendenza da un lato e con la comunque necessaria amicizia con gli Usa dall'altro. Tra pochi mesi ci saranno le elezioni negli Stati Uniti e credo proprio che molti paesi europei saranno ansiosi di capire che aria tirerà nei prossimi quattro anni.


mercoledì, marzo 24

Altrove 

Siccome che qui (e di là) mi pare si scriva poco e poco bene ultimamente, qualche consiglio di lettura in ordine sparso.
Uno: il neonato blog di Samuele, amico e eccezionale artista, che parla di jazz e del fare jazz qui in Toscana: interessante, secondo me, anche per chi è lontano da questo tipo di cultura.
Due: NuYok.com, il blog di racconti di un italiano nella Big Apple, un punto di vista intrigante oltre che una bella scrittura.
Infine: Zack, che è da un po' nei nostri link e lo trovo sempre più efficace nel suo modo originale di fare satira.
Buona lettura.

Le giornate storte... 

...sono quando ti va in tilt la stampante, lasciandoti con i tuoi circa cento documenti urgenti da tradurre da video a carta; o quando ti fa male il collo che non ti riesce di fargli fare un movimento più ampio dell'angolo di mezzogiornoecinquantacinque; oppure quando stai facendo merenda e inceppi in Aldo Busi che su canale cinque fa la réclame dello Zingarelli inveendo contro l'analfabetismo di ritorno; o magari quando concretizzi che hai da preparare un esame in meno di tre settimane senza sapere minimamente di cosa tratti, da lavorare alla tesi di cui hai capito ancora meno, e da mandare avanti altri due impegni ai quali ti stai disinteressando.
O magari tutto questo tutto insieme, tanto per gradire.

martedì, marzo 23

"Quand'ero molto piccolo ho visto un Dio" 

Benni - Saltatempo Saltatempo è un romanzo che ho letto ultimamente tra un treno e l'altro. Ed è un romanzo intenso e genuino, che mi è piaciuto molto.
Il protagonista è un giovane pesano che da bambino ha ricevuto un dono da un dio bizzarro, il dono della premonizione per mezzo di un "orobilogio", un magico orologio interno. E attraverso i suoi occhi e le sue visioni, Stefano Benni, mischiando passato e presente, fantasia, profezia e realtà, ci racconta una bella fetta d'Italia: la storia del suo cambiamento, del suo sviluppo e delle sue ferite.
La sensazione alle volte è un po' quella di smarrimento, come ad essere travolti dalla frana che sconvolge il paese di Saltatempo, o dalla corrente del fiume che tanto pesa nei destini dei personaggi, o ipnotizzati dal ticchettìo dell'orobilogio: smarrimento e saturazione da troppi eventi, da troppe emozioni, forse; forse raccontati troppo velocemente, senza dare il tempo di assimilarli.
Ma forse proprio per questo la narrazione ha una leggerezza, un'ironia, un'ispirazione, davvero piacevole da leggere.

domenica, marzo 21

Gothika 

... è un film talmente stupido che non vale neppure due parole di commento. E' il trionfo dell'involucro, l'apoteosi dell'artificio filmico. Il tutto condito da un'assoluta mancanza di trama, di intreccio minimamente coinvolgente. Insomma, film cretino che più cretino non si può. Poi si sa come sono gli americani: riescono a tirar fuori un film almeno "guardabile" dal niente (cioè da un niente condito di milioni di dollari, of course) e alla fine le due ore scivolano via tra una risata involontaria e un sussulto di paura. Però poi esci dalla sala e ti senti un po' preso in giro. E alla fine penso che ci avrei guadagnato di più se quelle sette euro restavano nel portafogli. O ancora di più se li investivo in birra.

giovedì, marzo 18

Cercando Giulia 

C'è chi cercando il testo di Giulia, la bellissima canzone di Francesco Nuti, scritta prima che il nome avesse così tanta fortuna sia anagrafica che discografica, è finito qui, e non trovando poi quello che realmente voleva mi ha chiesto informazioni.
Ora, sembra quasi che questa canzone non esista su internet, anzi che Francesco Nuti stesso non esista, tanto sono poche le informazioni che si trovano in linea su di lui e sui suoi film.
E siccome di genio trattasi, credo sia giusto rimediare.
Intanto il testo da me trascritto.
Non son sicurissima di aver scritto bene un paio di parole non tanto chiare.
Gli "a capo" sono a mia discrezione.

Ah, il film di cui questa canzone era colonna sonora è Caruso Paskoski di padre polacco, uno dei miei preferiti, e Giulia era la bella Clarissa Burt, allora meno "attempata" e, soprattutto, "attalpata".

Francesco Nuti - Giulia

Caruso Paskoski Giulia non lo sa ma questo amore mio
Sospeso tra le nuvole è vero come Napoli
Giulia non lo sa ma dentro al cuore mio
C’è il volo dei suoi brividi e l’acqua della sua mano
E quando il nostro abbraccio sfiorirà
Oltre il tempo che non ride mai
Conserverò il silenzio del suo sguardo ogni luce sua

Giulia non lo sa ma questo amore mio
Asciuga ogni mia lacrima sostiene la mia voce
Giulia non lo sa ma questo amore mio
È grande come Napoli sincero come Napoli
E quando il nostro tempo piegherà
Il suo profilo chiaro il sogno mio
Io canterò il silenzio del suo sguardo ogni luce sua

E questa è Giulia che vive tra le pieghe del mio cuore
Da sempre bella e nuda come un fiore che non passa mai
E questa è Giulia che ride oltre il ritmo del mio cuore
Per sempre bella e nuda come un giorno che non muore mai

Giulia non lo sa ma dentro al cuore mio
C’è l’ombra dei suoi brividi e l’alba della sua mano
E quando il nostro abbraccio sfiorirà
Oltre il tempo che non ride mai
Conserverò il silenzio del suo sguardo ogni luce sua

E questa è Giulia che vive tra le pieghe del mio cuore
Da sempre bella e nuda come un fiore che non passa mai
E questa è Giulia che ride oltre il ritmo del mio cuore
Per sempre bella e nuda come un giorno che non muore mai
E questa è Giulia che vive tra le pieghe del mio cuore
Da sempre bella e nuda come un fiore che non passa mai.

mercoledì, marzo 17

Sole 

Ma sono io l'unica scema che, dopo aver passato più o meno indenne tutto l'inverno (tra i più sfiancantemente freddi che ricordi), si va a prendere il raffreddore (e non un raffreddore qualunque, si badi bene!) proprio appena spuntano le belle giornate?

martedì, marzo 16

31 cartoni animati 

Giuro che questa è l'ultima, ma dopo le serie televisive non ho resistito ed ho voluto scrivere quella dei miei cartoni animati preferiti.
Qui le dimenticanze saranno ancora più probabili, e non sono sicura nemmeno sui titoli.
Non ho messo né I SimpsonSouth Park, nonstante li adori, specie il secondo, perché sono cartoni diversi, con un'altra struttura e rivolti ad una target diverso, meglio sarebbero stati nella lista di ieri.

L'ordine è alfabetico.

Candy Candy 1. Calendar Man
2. Candy Candy
3. Carletto, principe dei mostri
4. Conan, il ragazzo del futuro
5. Daitarn III
6. Dragonball
7. E' quasi magia Johnny
8. Georgie
9. Gigi la trottola
10. Heidi
11. Hello Spank
Conan e Lanna 12. Holly e Benji due fuoriclasse
13. I fantastici viaggi di Fiorellino
14. Il fantastico mondo di Paul
15. Il grande sogno di Maya
16. Jenny la tennista
17. Kiss me Licia
18. L’uomo tigre
19. Là sui monti con Annette
20. Lady Oscar
21. Lamù, la ragazza dello spazio
Spank22. L'incantevole Creamy
23. Lo strano mondo di Minù
24. Lovely Sara
25. Lucy May
26. Lulù, l’angelo tra i fiori
27. Mimì e la nazionale di pallavolo
28. Nanà Supergirl
29. Occhi di gatto
30. Pokémon
31. Pollon

Una nota sui Pokémon: io e Manuele ci eravamo fissati qualche anno fa, lui più di me, e quando uscì il film volle andare a vederlo in tutti i modi. Siccome che spenderci le allora dodici mila lire ci sembrava eccessivo, andammo al cinema all'aperto. Ebbene, eravamo l'unica coppia di adulti senza un bambino: tutti genitori, nonni, zii che accompagnavano i bimbetti. Ci siamo vergognati tantissimo, tanto da venirci voglia di rapire o affittare un bambino qualsiasi.

lunedì, marzo 15

31 serie televisive 

Dopo Cooper e Emanuela, anche noi volevamo divertirci pensando alla nostra lista delle 31 serie televisive preferite.
Con Antonio e Beatrice, abbiamo provato a redarne una comune (entravano in lista solo quelle votate da almeno tre di noi): è stato un modo per far passare in modo futile il sabato sera, prima di mettere il vhs di 2001: Odissea nello spazio.
Prendendo spunto da quella, ho scritto poi oggi la mia personale.
Fare una graduatoria mi è impossibile, ma per dare un po' di ordine ho raggruppato i titoli per "periodo della mia vita": l'infanzia, le scuole medie e superiori, gli ultimi anni. La terza sezione appare più sguarnita, ma solo perché è scontanto che quando ritrasmettono le altre le riguardo molto volentieri.
Ho grassettato quelle che hanno lasciato di più il "segno".
Senzaltro avrò dimenticato qualcosa.

Infanzia

1. Arnold
2. Happy Days
3. Hazzard
4. I Jefferson
5. I mostri
6. La casa nella prateria
7. La famiglia Addams
8. La famiglia Bradford
9. Saranno Famosi
10. Super Vicky
11. Tre nipoti e un maggiordomo
12. Vita da strega

Crescendo

13. Beverly Hills 90210
14. Casa Vianello
15. Genitori in blue-jeans
16. I Robinson
17. La signora in giallo
18. Love Boat
19. Otto sotto un tetto
20. Pappa e ciccia
21. Sisters
22. Twin Peaks
23. Una bionda per papà

Da "grande"

24. Ally McBeal
25. Dawson’s Creak
26. Innamorati pazzi
27. La tata
28. Settimo cielo
29. Streghe
30. Ultime dal cielo
31. X-Files

sabato, marzo 13

Amami se hai coraggio 

Ieri sera siamo andati a vedere questo film di Yann Samuell, scelto un po' per la locandina, un po' per esclusione e poi perché è francese, e i film francesi spesso sono interessanti.
Poi andare al cinema di venerdì sera in un multisala che ha in programmazione cose come Che ne sarà di noi, Non ti muovere, Big Fish ecc., e scegliere proprio questo film qua, avrebbe avuto come vantaggio che sicuramente non saremmo stati in tanti in sala.
E in effetti noi due eravamo completamente soli.
Non c'era mai successo, e magari una coppietta più giovane ne avrebbe approfittato diversamente che non come abbiamo fatto noi: per stravaccarsi con i piedi sulle poltroncine davanti, lasciare accesi i cellulari e fare i commenti a voce alta.
Comunque.
Il film.
E' strano, con un inizio coinvolgente e strabiliante. Ci sono delle sbavature: il tono, sempre sopra le righe, a tratti straborda o in un romanticismo eccessivo, o in un esagerato cinismo.
La storia è quella di un gioco di bambini, un gioco crudele e eccitante di sfide continue a chi osa fare la cosa più trasgressiva e pericolosa, in palio una scatola musicale, simbolo di un'infanzia mitica, comoda e felice, che ai due protagonisti non è toccata. E i due la riscattano, con il rifiuto di crescere, di cedere alle convenzioni, ad una serenità "facile".
E' un film che diverte, impressiona, in certi punti anche infastidisce, ma sicuramente non lascia indifferenti.
Bella l'atmosfera un po' kitch, bello il ritmo concitato. E bella, ovviamente, la colonna sonora: ovviamente perché si tratta di diverse variazioni sul tema della Vie en rose, dalla versione di Armstrong a quella più "noir" di Zazie.

Aggiornamento: ho trovato sul sito italiano del film un concorsino niente male: si vince un anno di cinema, ovvero una copia di ogni dvd del catalogo Mediafilm-Medusa 2004. Peccato non sia mai stata brava a scrivere sms.

venerdì, marzo 12

Curriculum vitae 

Ma voi nel curriculum ce lo scrivete che tenete un blog?
E se sì, come?
E se no, perché?

giovedì, marzo 11

Sono vietati i carrelli circolari 

Tovo il trailer di Che ne sarà di noi la cosa più imbecille vista su schermo negli ultimi tempi (e considerando che sono una discreta consumatrice di tv spazzatura, ho detto tutto su questo film che non andrò mai a vedere).
Ma, almeno un buon effetto l'ha sortito: grazie ad Achille ho trovato questo Dogma italico 2004 al quale direi che è dovere morale di ogni buon fruitore italiano di cinema aderire.

mercoledì, marzo 10

Dipendenza 

Ho la prova che anche alcuni cibi creano dipendenza.
Visto che perdere per solo alcuni giorni l'abitudine di mangiare le verdurine crude o lesse e poco condite a ogni pasto mi ha provocato una crisi di astinenza, i cui sintomi più palesi sono una bella diarrea.
E poi le verdure dovrebbero far bene.

Ah, una cosa che non c'entra nulla (chissà come mi è venuta l'associazione d'idee con il tema di cui sopra): dopo averle ascoltate meglio e rimuginate, direi che la canzone di San Remo che regge di più è quella di Neffa.

martedì, marzo 9

D. 

A lavorare con gli anziani succede di vederli andar via.
Con il signor D. avevo parlato la scorsa estate a lungo. Mi aveva raccontato in un'ora, con quella sintesi meravigliosa di cui sono dotate le persone di quell'età, praticamente tutta la sua vita, e non esagero nel dire che era stata una vita decisamente avventurosa e piena. Di viaggi, guerra, lavori e quattro figli, tutti maschi, come gli piaceva precisare, e ricordare che, interrogato il medico su questa che lui considerava una vera catastrofe, il fatto di non riuscire ad avere figlie femmine, lui gli aveva risposto: "D. anche se ne fai 10, li fai tutti uomini"; perciò rinunciarono a fare ulteriori tentativi, e credo che la moglie di D., direi giustamente stanca delle gravidanze e dei bambini da crescere, sarà stata grata al medico (bonariamente bugiardo o "lievemente" digiuno di scienza che fu).
Comunque, oggi ho saputo che il signor D. se n'è andato.
Gli auguro di aver trovato alla fine del suo ultimo viaggio una nuova casa accogliente e cose altrettanto belle di quelle che ha avuto qua. E a M., la "sua madonna", come lui la chiamava, di non soffrire troppo e di conservarne solo ricordi luminosi.

Si legge piirtupiir :-) 

Grazie a Gokachu e a Mantellini ho trovato questo post di Skipintro sul Peer to Peer estremamente interessante.

Tutte considerazioni che condivido in pieno, senza dubbio. C'è solo un aspetto che finora non avevo considerato appieno e un po' mi terrorizza. SkipIntro scrive:

L’idea di lanciare un prodotto in diversi formati secondo una pianificazione temporale è finita, morta. Provo a spiegarmi meglio: pensare di far uscire un film nei cinema e poi, dopo 6 mesi, far uscire il DVD è oggi fallimentare. I consumatori hanno a disposizione il Divx dei film quando escono al cinema. Le major dovrebbero adeguarsi allo stato delle cose e rilasciare i propri prodotti nei cinema e nei negozi nello stesso momento. E’ l’unico modo per far concorrenza alle reti peer to peer e provare a riprendersi quel pezzo di mercato che hanno perso.

Questo è certamente vero, ma lo scenario che si presenta inevitabile è la chiusura di tante sale cinematografiche. Insomma, il cinema diverrebbe pian piano un luogo esclusivo per cultori, per amanti del grande schermo e solo di quello. Esisterà sempre chi continuerà ad andarci (io per esempio), ma all'orizzonte vedo un pubblico di nicchia. Un mercato insomma molto diverso da quello attuale. Che il cinema sia destinato a fare la fine del teatro?


Cominciò tutto così 

Hitchcock Mi fa un effetto strano vedere certi film, come i film di Hitchcock. Stanotte davano Psycho in televisione: a parte il fatto che mi sono assopita un po' tra il primo e il secondo tempo (la rassegna stampa del tg4...), perdendomi così la scena della doccia, ma mi sono ritrovata a pensare, con una deformazione temporale, ai cliché e a quel senso di "già visto" in tantissimi altri film, per poi ricordarmi che quella era in realtà la prima volta che certe cose venivano proposte, e che tutti gli altri poi sono partiti da lì.
Bellissimo film, Psycho.
Nono ho visto il recente remake di Gus Van Sant, di cui ci è piaciuto tantissimo l'agghiacciante Elephant, e credo che me lo prenderò a noleggio, una di queste sere, per vedere un po' come si "rimodernizzano" i cliché: temo però molto più sangue e molta meno tensione (o no?).

giovedì, marzo 4

D'amore vero  

C'è questo signore che viene spesso al centro per anziani, soprattutto quando facciamo le attività congiunte con gli altri centri della zona. Come oggi, che c'era il piano-bar.
Le attività "musicali" piacciono molto ai nostri ospiti: piace loro sentire le vecchie canzoni e, per quelli che possono farlo, ballare.
Questo signore è uno particolarmente loquace, simpatico, cerca sempre di far ballare tutte le donne, racconta storielle.
E' piccolo di statura, magro, con le orecchie a sventola.
Da giovane dev'essere stato uno di quelli sempre presenti a tutte le feste, il classico animatore, magari ha avuto anche un sacco di donne, nonostante non dev'essere stato una gran bellezza.
Oggi è venuto insieme alla moglie: anche lei piccola di statura, con i capelli rossi.
E' molto malata. Ha difficoltà a camminare e a parlare.
Lui ha scherzato con tutti come sempre e poi ha ballato con lei, quando il tizio del piano-bar ha suonato la canzone che aveva richiesto.
Una canzone che non conosco, mai sentita prima, di quelle "da ballo liscio".
Mi piaceva il modo in cui lui la teneva tra le braccia e la guidava, piano, e come la guardava, con quello sguardo pieno d'amore vero che al cinema non riescono a riprodurre, per quanto siano bravi gli attori.

E parliamo un po' di San Remo 

Allora, tanto per esser chiari: io il Festival di San Remo lo guardo. Ovviamente.
Se fino ad ora non ne ho scritto c’è un perché: la prima sera ho guardato distratta da un libro di linguistica, che mi implora da diversi giorni di leggerlo (sennò non mi laureo, e i libri ci tengono a queste cose), ieri sera invece ho dormito per buona metà della serata, perché avevo sonno e mal di testa, poi ho fatto un po’ di zapping su Cruel Intentions, che non è che mi piaccia, ma adoro quell’atmosfera così pop... e le Liaisons Dangereuses.
Comunque, di quel che ho visto: la prima sera non mi è sembrata male la canzone di Venuti, sono rimasta sconvolta dall’apparizione delle Las Ketchup, che credevo fossero ritornate a lavorare nella tenuta paterna, a coltivare pomodori e peperoni; i momenti divertenti sono stati il filmato di Luca Barbarossa e la canzone della Cortellesi (che a me piace da sempre, la Cortellesi). Della seconda serata mi ha intenerito l’imbarazzo di Hoffman (che comunque immagino sia abituato a certe situazioni); ho provato imbarazzo io invece per gli Aventura, che da mesi si trascinano qua in Italia con quella canzone riproponendola, identica, ma in tutte le salse "ballettesche" possibili; delle canzoni non ce ne sono state che mi hanno colpito (ma me ne sono perse diverse), forse giusto Omar Pedrini...
Comunque faccio mio il triste giudizio di marquant: "un Sanremo che si diverte a non prendersi sul serio mi toglie tutto il divertimento".
E già.

martedì, marzo 2

Si cresce 

Ripensavo al film di Burton, a quello che avevo scritto ieri, cercando di capire cos'è che mi aveva lasciato il giudizio sospeso.
Poi ho letto la recensione di Fringe, a cui il film è piaciuto molto, e questo passo mi colpisce: "Big fish è un film in cui Tim Burton appare maturato". Che poi è una di quelle cose che si dicono spesso, ogni qualvolta un autore fa qualcosa di un po' diverso dal suo solito. Ma comunque in questo caso mi ha fatto pensare: che è vero che in questo film Tim Burton abbandona quel suo registro totalmente visionario per ripiegare su quello più pacato del cantastorie. Il film è un'altalena tra la realtà e la fantasia, ma la fantasia è un racconto e sia il protagonista del film che lo spettatore ne sono consapevoli, è il patto che il regista sancisce con il pubblico fin dall'inizio.
Ed è bello tutto questo, certo.
Poi il film è anche un repertorio di personaggi dell'immaginario fiabesco, mitologico e cinematografico, ci sono rimandi e citazioni, non solo da Fellini, ma anche da film precedenti di Burton (le mani metalliche di Edward).
E' come se avesse svelato tutti i suoi sogni, tutte le favole della sua infanzia, come se le avesse volute "imbrigliare", palesarle per quello che sono: nientaltro che storie di fantasia.
Che poi il film affermi l'importanza di queste storie, quanto siano essenziali per "colorare" l'esistenza, questo è vero e, ripeto, è molto bello.
Ma insomma questo film è il film di uno che "è maturato", che ha messo la testa a posto.
E forse è questo che non mi ha convinto, che forse mi ha un po' deluso.
Forse il costatare ancora una volta che si cresce, e non ci si può fare niente.

Anche Blogspot è in vena di cambiamenti. E la neve... 

Mi accorgo ora che l'editor del blog è cambiato, anche se mi pare che nella sostanza i cambiamenti siano più estetici che reali.
Anzi, ad una primissima occhiata mi potrei anche azzardare a parlare di miglioramenti... ma shhhh! diciamolo sottovoce :-)

Peccato solamente che il nuovo gestionale nell'aspetto ricordi drammaticamente quello di clarence che tanto ha fatto penare Chiara e il sottoscritto :-o)

Avevo aperto l'editor comunque per scrivere qualcosa su quanto era bella questa mattina Perugia totalmente innevata. Ma lo shock del cambiamento mi ha costretto al commento di cui sopra. Bah, una volta tanto allora non farò il (b)logorroico e mi limiterò solo a dire: "Perugia innevata è stupenda!"

La colonna sonora di questa sera è "Buonanotte Fiorellino", perché ho sonno e domani mi alzo presto :-)
Notte!


lunedì, marzo 1

Big Fish 

Non andavo al cinema di domenica pomeriggio da almeno cinque anni, forse di più. E ieri mi sono ricordata perché: quando la maschera, una sciacquina scorbutica, si è parata con il suo metro e mezzo davanti all’entrata per contrastare l’orda di ragazzine con la metà dei miei anni ansiose di vedere Ben e di loro coetanei gellati e incatenati impazziti per Scary Movie. E poi quando ho rinunciato al pop corn per non stare alle casse pressata in mezzo ai medesimi di prima e ai papà che urlavano alle mamme: "Cosa vuole? Grande o medio? Salati o dolci?" cercando di sopraffare le urla dei figlioletti. Il percorso per arrivare alla sala numero due era tipo campo minato, da stare attenti a non pestare qualche bambino, della salsa piccante per i nacos, la chiazza di coca cola o la buccia di banana.
Riusciti finalmente a sederci ai nostri posti (laterali, mannaggia!), finalmente al sicuro, ci siamo visti Big Fish, un film veramente carino.
Forse mi aspettavo un po’ di più, da questo ultimo Tim Burton, solo perché avevo letto che era bellissimo, un capolavoro, paragonato a Fellini. Ed è bello, molto dolce, ma non così "spettacolare" e visionario, come Edward mani di forbice, o come Nightmare Before Christmas.
E’ la storia di una fiaba lunga una vita, di un bel rapporto tra padre e figlio, di un grande amore, di un uomo unico.
Ma c'è qualcosa che mi è rimasto come sospeso, non so.
Comunque è certamente da vedere.

Per il resto, la mia connessione è ancora messa malissimo, la settimana si annuncia senza troppe sorprese, degli Oscar forse scriverò, anche se non mi sembra ci sia troppo da dire (stanno qua).

Aggiornamento: mi ero dimenticata di citare tra i film di Burton Beetlejuice, il mio preferito in assoluto. E poi che se rinascessi vorrei farlo con gli occhi stupendi di Helena Bonham Carter, ma non ci terrei ad avere l'occhio di vetro in cui si può vedere la propria morte (o a guardarci dentro), e le lascio volentieri anche il marito (gli preferisco Ewan McGregor, sinceramente).