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giovedì, marzo 4

E parliamo un po' di San Remo 

Allora, tanto per esser chiari: io il Festival di San Remo lo guardo. Ovviamente.
Se fino ad ora non ne ho scritto c’è un perché: la prima sera ho guardato distratta da un libro di linguistica, che mi implora da diversi giorni di leggerlo (sennò non mi laureo, e i libri ci tengono a queste cose), ieri sera invece ho dormito per buona metà della serata, perché avevo sonno e mal di testa, poi ho fatto un po’ di zapping su Cruel Intentions, che non è che mi piaccia, ma adoro quell’atmosfera così pop... e le Liaisons Dangereuses.
Comunque, di quel che ho visto: la prima sera non mi è sembrata male la canzone di Venuti, sono rimasta sconvolta dall’apparizione delle Las Ketchup, che credevo fossero ritornate a lavorare nella tenuta paterna, a coltivare pomodori e peperoni; i momenti divertenti sono stati il filmato di Luca Barbarossa e la canzone della Cortellesi (che a me piace da sempre, la Cortellesi). Della seconda serata mi ha intenerito l’imbarazzo di Hoffman (che comunque immagino sia abituato a certe situazioni); ho provato imbarazzo io invece per gli Aventura, che da mesi si trascinano qua in Italia con quella canzone riproponendola, identica, ma in tutte le salse "ballettesche" possibili; delle canzoni non ce ne sono state che mi hanno colpito (ma me ne sono perse diverse), forse giusto Omar Pedrini...
Comunque faccio mio il triste giudizio di marquant: "un Sanremo che si diverte a non prendersi sul serio mi toglie tutto il divertimento".
E già.