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mercoledì, settembre 14

La bestia nel cuore 

La bestia nel cuore è un film fatto "alla furba", infarcito di tante tematiche diverse e slegate tra loro per mascherare il più possibile la storia portante che è davvero misera cosa. Si avverte fin dall'inizio la difficoltà ad amalgamare i vari personaggi e le varie vicende, fin da quel faticoso incipit che è una successione di presentazioni che quando si arriva a capirne il nesso è già finito il primo tempo.
La storia di Sabina (Giovanna Mezzogiorno) è troppo scontata e "piagnosa" per essere interessante; purtroppo, perché lei è più che mai bella e brava: non so se è meritata la Coppa Volpi perché non ho visto le altre candidate, ma senzaltro lei qui è riuscita a dare al suo personaggio quell'aria da piccola cucciola bagnata e frignona che si meritava, quindi ottima interpretazione.
Molto più interessanti sono le altre storie: Emilia e Maria (la Finocchiaro e la Rocca) e i loro siparietti comici, il regista Battiston con tutta la sua frustrazione di girare la serie televisiva ospedaliera e l'entusiasmo per un nuovo progetto di film, il marito Alessio Boni e il suo tradimento "annunciato", il fratello (Lo Cascio), con il suo dolore che si porta dietro dall'infanzia e nonostante ci abbia messo un'oceano in mezzo non riesce a superare (le scene con i figli sono davvero belle e emozionanti).
Il finale è troppo patetico per essere menzionato e ricordato.
Insomma, un film ondivago, frammentario, pretestuoso, con qualcosa da salvare che comunque gli vale la sufficienza. Forse, comunque, da vedere.