martedì, aprile 20
Una volta ascoltavo l'Heavy Metal
C'è stato un tempo in cui compravo ogni quindici giorni "metal shock" e ogni mese "Psicho!".
C'è stato un tempo in cui mi svenavo per comprare decine di CD originali dei più sconosciuti gruppi metal svedesi, norvegesi, finlandesi, tedeschi. Un tempo in spaccavo le casse dello stereo ascoltando a tutto volume gli Opeth, i Blind Guardian, i Gamma Ray, i Savatage, i Cradle of filth, gli Angra...
Un tempo in cui mi interessava sapere che differenze c'erano tra l'Epic Metal e il Classic Metal e lo Speed Metal e il black metal e il death metal e il brutal death metal... (potrei continuare per ore solo nell'elenco)
E individuare le tendenze, capire le evoluzioni, anticiparne i trend.
Quella musica, ricordo, mi entrava nelle vene... mi faceva esaltare, saltare, cantare. Il venerdì, il sabato e la domenica andavo sempre a pogare in quei due-tre locali in Toscana dove mettevano quella musica. Tornavo a casa sfinito, indolenzito...
Il sabato e il lunedì andavo a scuola col giacchetto di pelle ancora puzzolente per il fumo della sera prima. Mi presentavo sempre in ritardo, con gli occhi rossi e stanchi, con l'aria trasandata e senza voce e con in testa la musica che ascoltavo in cuffia lungo la strada...
Poi mi misi con Chiara e, come spesso capita, la pulzella riuscì ad addolcire il mio life-style.
Perché racconto tutto questo? Semplice, perché ieri sera in macchina mi ero portato qualcuno di quei vecchi CD. Era da una vita che non li mettevo...
Ho riascoltato con nostalgia gli Hammerfall di "Glory to the brave" e i Virgin Steele di "Invictus".
Con nostalgia e amarezza... le sensazioni non sono più quelle di un tempo. Non mi esalto più, non mi emoziono più al primo riff di chitarra, non mi viene più l'istinto di cantare quelle canzoni. Gli Hammerfall soprattutto mi sono sembrati puerili, sterili, inutili. Come un film di Pieraccioni, come una canzone di Nek.
Ok, sono cambiati i gusti, sono cambiati i pensieri, sono cambiate le situazioni.
Ma il problema è che sono cambiato io, molto di più di quanto avrei creduto.
Non mi diverto più.
C'è stato un tempo in cui mi svenavo per comprare decine di CD originali dei più sconosciuti gruppi metal svedesi, norvegesi, finlandesi, tedeschi. Un tempo in spaccavo le casse dello stereo ascoltando a tutto volume gli Opeth, i Blind Guardian, i Gamma Ray, i Savatage, i Cradle of filth, gli Angra...
Un tempo in cui mi interessava sapere che differenze c'erano tra l'Epic Metal e il Classic Metal e lo Speed Metal e il black metal e il death metal e il brutal death metal... (potrei continuare per ore solo nell'elenco)
E individuare le tendenze, capire le evoluzioni, anticiparne i trend.
Quella musica, ricordo, mi entrava nelle vene... mi faceva esaltare, saltare, cantare. Il venerdì, il sabato e la domenica andavo sempre a pogare in quei due-tre locali in Toscana dove mettevano quella musica. Tornavo a casa sfinito, indolenzito...
Il sabato e il lunedì andavo a scuola col giacchetto di pelle ancora puzzolente per il fumo della sera prima. Mi presentavo sempre in ritardo, con gli occhi rossi e stanchi, con l'aria trasandata e senza voce e con in testa la musica che ascoltavo in cuffia lungo la strada...
Poi mi misi con Chiara e, come spesso capita, la pulzella riuscì ad addolcire il mio life-style.
Perché racconto tutto questo? Semplice, perché ieri sera in macchina mi ero portato qualcuno di quei vecchi CD. Era da una vita che non li mettevo...
Ho riascoltato con nostalgia gli Hammerfall di "Glory to the brave" e i Virgin Steele di "Invictus".
Con nostalgia e amarezza... le sensazioni non sono più quelle di un tempo. Non mi esalto più, non mi emoziono più al primo riff di chitarra, non mi viene più l'istinto di cantare quelle canzoni. Gli Hammerfall soprattutto mi sono sembrati puerili, sterili, inutili. Come un film di Pieraccioni, come una canzone di Nek.
Ok, sono cambiati i gusti, sono cambiati i pensieri, sono cambiate le situazioni.
Ma il problema è che sono cambiato io, molto di più di quanto avrei creduto.
Non mi diverto più.