sabato, maggio 29
I diari del giovane Che
I diari della motocicletta è un film che si fa vedere bene, anche se non è un vero e proprio film: coerente con la sua fonte (i diari di viaggio di Guevara e Granado), si configura più come un documentario, atto a fotografare un panorama, una condizione sociale, un popolo.
Molto interessante, a tratti, in alcuni punti un po' lento e noioso. Sobrio e pacato (il regista è Walter Salles: quello che ha diretto quel gioiellino di Central do Brasil).
La cosa che mi è piaciuta è la perfetta distanza che il regista ha saputo prendere dal "mito" con cui stava lavorando: il giovane Ernesto non è prefigurazione di quello che sarebbe diventato, è lo studente vicino alla laurea in medicina, che "viaggia per viaggiare", che viene a contatto con una realtà che ignorava e che lo cambia; non ha niente di strordinario, tranne una solida integrità morale e quella qualità che alcuni hanno in dote naturale, quella per cui la gente è attratta da loro e che, forse, la si può chiamare "carisma".
Molto interessante, a tratti, in alcuni punti un po' lento e noioso. Sobrio e pacato (il regista è Walter Salles: quello che ha diretto quel gioiellino di Central do Brasil).
La cosa che mi è piaciuta è la perfetta distanza che il regista ha saputo prendere dal "mito" con cui stava lavorando: il giovane Ernesto non è prefigurazione di quello che sarebbe diventato, è lo studente vicino alla laurea in medicina, che "viaggia per viaggiare", che viene a contatto con una realtà che ignorava e che lo cambia; non ha niente di strordinario, tranne una solida integrità morale e quella qualità che alcuni hanno in dote naturale, quella per cui la gente è attratta da loro e che, forse, la si può chiamare "carisma".