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lunedì, agosto 2

Lola Motel 

Del libro di Marco Archetti che ho letto al mare avevo intenzione di scrivere due righe nette di stroncatura, perché il racconto non mi aveva conquistata: mi era sembrato piuttosto vuoto e superficiale, un materiale in potenza incandescente ma mal sfruttato da una scrittura narcisistica, più attenta a se stessa che ai suoi personaggi.
Ma ripensandoci...
Il romanzo è ambientato a Cuba, protagonista-narratore è il giovane Felipe. Con i suoi occhi ci fa vedere una città dolente, squallida, dal clima afoso, opprimente, piena di rubinetti che perdono.
La storia personale di Felipe, il suo romanzo di formazione, si incrocia con quella della sua famiglia e con la storia politica del suo paese, e crocevia è il Lola Motel.
E' una storia di povertà, soprattutto, e di disincanto. Tutti i personaggi del suo racconto, mi sembra, città compresa, hanno come caratteristica principale l'immmobilità, l'impotenza esteriore, e allo stesso tempo una febbre, un desiderio interiore che si manifesta in vari modi: in Felipe, per esempio, nel suo sbattersi per racimolare due dollari e pagarsi un'ora di sesso con Dolores.
Alla fine però tutto questo immobilismo stanca e non convince.
Però, la fotografia che ne esce è abbastanza nitida. E la scrittura, pur girando su se stessa e ripetendo sempre gli stessi schemi narrativi, è comunque una scrittura piacevole e energica.
Ripensandoci: un autore da seguire.