martedì, novembre 23
Lunedì romano
Ieri siamo stati a Roma.
Manu doveva prendere dei documenti per la tesi e io l'ho accompagnato.
Non andavo da un sacco di tempo a Roma e come sempre noi partiamo impreparatissimi: senza aver fatto un programma, un itinerario. Manu si era solo informato alla perfezione sulla strada da fare per andare all'Eur, e da lì per trovare il posto dove doveva andare.
Per il resto, nient'altro. Sapevamo solo che avremmo avuto poco tempo, una mezza giornata, per fare un giro.
Sbrigate le commissioni in mattinata e parcheggiata la macchina all'Eur, andiamo alla stazione più vicina della metropolitana.
Io voglio andare subito a San Pietro. La basilica mi fa uno strano effetto; mi fanno sempre uno strano effetto queste cose, quelle che vedi decine di volte in tv e in foto: quando ti ci trovi davanti ti sembrano finte, cartonate.
Dentro è immensa. Piena di quel tipo di sculture che a me fanno impressione.
Alcune le avevo studiate, e stavo a fare come all'esame con le figure del libro: questo Bernini, quello Michelangelo... la Pietà è valorrizzata pochissimo, messa al di là di quel vetro, lontanissima, non sembra nemmeno lei, magari non lo è davvero.
Manu mi fa fare una figura di merda dentro una cappellina dove tutti stavano in raccoglimento e preghiera: c'era una suora tutta vestita d'azzurro che pregava in ginocchio proprio davanti all'altare, si vedeva solo il velo lungo fino al pavimento. Lui mi fa: "ma quella? sembra la Madonna", e dopo un po': "Chiara, secondo me la vediamo solo noi"... Mi prende sempre in giro con le storie del paranormale, perché sa che sono impressionabile. Io gli faccio: "chiedi a quella signora se la vede anche lei", e lui comincia a ridere e, ovviamente, tutti si girano guardandoci malissimo.
Il resto del pomeriggio lo passiamo a girovagare per il centro: Piazza Navona, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna... Con l'ombrello, perché comincia a piovigginare.
Ci stravacchiamo un po' su un divanetto della bella Feltrinelli di Galleria Sordi, guardiamo il Colosseo, accapandoci dalla stazione della metropolitana.
Siamo a casa per cena, in tempo per i tagliolini al tartufo bianco di San Miniato che avevano comperato i miei domenica: meraviglioso!
Manu doveva prendere dei documenti per la tesi e io l'ho accompagnato.
Non andavo da un sacco di tempo a Roma e come sempre noi partiamo impreparatissimi: senza aver fatto un programma, un itinerario. Manu si era solo informato alla perfezione sulla strada da fare per andare all'Eur, e da lì per trovare il posto dove doveva andare.
Per il resto, nient'altro. Sapevamo solo che avremmo avuto poco tempo, una mezza giornata, per fare un giro.
Sbrigate le commissioni in mattinata e parcheggiata la macchina all'Eur, andiamo alla stazione più vicina della metropolitana.
Io voglio andare subito a San Pietro. La basilica mi fa uno strano effetto; mi fanno sempre uno strano effetto queste cose, quelle che vedi decine di volte in tv e in foto: quando ti ci trovi davanti ti sembrano finte, cartonate.
Dentro è immensa. Piena di quel tipo di sculture che a me fanno impressione.
Alcune le avevo studiate, e stavo a fare come all'esame con le figure del libro: questo Bernini, quello Michelangelo... la Pietà è valorrizzata pochissimo, messa al di là di quel vetro, lontanissima, non sembra nemmeno lei, magari non lo è davvero.
Manu mi fa fare una figura di merda dentro una cappellina dove tutti stavano in raccoglimento e preghiera: c'era una suora tutta vestita d'azzurro che pregava in ginocchio proprio davanti all'altare, si vedeva solo il velo lungo fino al pavimento. Lui mi fa: "ma quella? sembra la Madonna", e dopo un po': "Chiara, secondo me la vediamo solo noi"... Mi prende sempre in giro con le storie del paranormale, perché sa che sono impressionabile. Io gli faccio: "chiedi a quella signora se la vede anche lei", e lui comincia a ridere e, ovviamente, tutti si girano guardandoci malissimo.
Il resto del pomeriggio lo passiamo a girovagare per il centro: Piazza Navona, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna... Con l'ombrello, perché comincia a piovigginare.
Ci stravacchiamo un po' su un divanetto della bella Feltrinelli di Galleria Sordi, guardiamo il Colosseo, accapandoci dalla stazione della metropolitana.
Siamo a casa per cena, in tempo per i tagliolini al tartufo bianco di San Miniato che avevano comperato i miei domenica: meraviglioso!