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venerdì, dicembre 3

Donnie Darko 

Due sere fa abbiamo visto Donnie Darko. Da buoni ignoranti quali siamo, non ne conoscevamo l'esistenza prima di Venezia 2004, non ne conoscevamo la storia e non sapevamo niente del suo successone datato addirittura 2001. Ed in effetti era un bel vuoto da colmare, perché è veramente un ottimo lavoro.

Un film dove la follia si mischia al paradosso, dove si riscopre la sottile densità di significato delle immagini. Bellissimi i dialoghi muti e musicati e le sequenze rallentate ad intermittenza. Fantastica l'ambientazione: una cittadina della provincia americana plasmata senza sosta durante tutto il film e che personalmente ha ricordato molto la Springfield dei Simpson, ora città, ora villaggio. Una cittadina lontana dalla realtà metropolitana e ricalcata ad una sorta di "media nazionale", come se fosse stata letteralmente creata dai sondaggi e dalle storie dei telegiornali.

Ottima la scelta degli attori (comprerò il DVD per ascoltarli in lingua originale) e soprattutto grandiosa la caratterizzazione di tutti i personaggi, sia quelli marginali che quelli rilevanti. Della sceneggiatura non voglio parlare, perché non intendo fare spoiler. Basta dire che Donnie Darko è un film assolutamente da vedere. E, possibilmente, rivedere.