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lunedì, marzo 7

Shark Tale 

Il nuovo film animato della Dreamworks ci ha delusi.
Graficamente ineccepibile, l'idea è buona: una New York sottomarina terrorizzata dagli squali, forti del loro essere in alto nella catena alimentare e proposti qui come "famiglia" in cui De Niro riveste i panni del Padrino e Scorsese quelli di pescepalla-tirapiedi.
Il plot è "facile": Will Smith è il pesciolino scemotto e ambizioso che diventa amico dello squalo vegetariano, figlio reietto di Don Lino, si costruisce una popolarità basata su una bugia, rischia di perdere la migliore amica segretamente innamorata di lui (Renée Zellweger) e tutto rotola molto semplicisticamente verso un finale edificante in perfetto "disney-style", che magari piacerà molto ai bambini ma io l'ho trovato esagerato.
La comicità è tutta basata su citazioni cinefile, giochi di parole e un sacco di riferimenti che solo il pubblico americano può cogliere. E sono quasi tutte concentrate nella prima mezz'ora, il resto del film è piuttosto vuoto, invece, e in alcuni punti decisamente noiso.
Non ho capito poi il ruolo del crostaceo folle che sembrerebbe uno di quei "borderline" destinati alla fine a risolvere magari accidentalmente tutta la situazione, ma che qui invece non ha alcuna funzionaltà: forse volevano riproporre un altro personaggio simile all'animaletto con la ghianda dell'Era glaciale, non riuscendoci, perché non riesce affatto a far ridere.
Infine, la versione italiana, con la voce inascoltabile di De Laurenti, peggiora di molto la situazione.
Insomma, un filmetto leggerino che si fa guardare, ma non convince del tutto, e regala giusto qualche minuto di divertimento ovattato.