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lunedì, maggio 23

The Final Robin 

Per una settimana sono stata senza adsl perciò non ho potuto scrivere sul blog diverse cose che avrei voluto. E' strano come i post mi si materializzino nella testa con molta più frequenza e in modo più nitido quando sono impossibilitata a scriverli, ci sono periodi invece che per giorni bivacco stancamente davanti al computer senza un minimo di impulso ad aggiornare... misteri.
Tra le varie cose c'è un film che abbiamo visto già più di una settimana fa e che mi ha colpito per la sua ingenuità veramente disarmante.
Si tratta di The Final Cut, un film che non so perché mi ero fissata a voler vedere, che aveva un bel trailer e un buon cast. E anche una buona idea: un impianto nel cervello capace di registrare i ricordi di tutta una vita. Robin Williams è un "montatore": restituisce ai parenti del caro estinto un filmino edulcorato e zuccheroso fatto ad arte sbobinando tutto il materiale immagazzinato nel chip.
Il problema è che questa buona idea non è supportata né da un'ambientazione (il "futuro" in cui presumibilmente si dovrebbe aver raggiunto un livello avanzatissimo di tecnologia è identico al presente) né da una storia degne.
Tutta la sceneggiatura è piena di falle e le "trovate" per far prendere al racconto determinate pieghe sono decisamente imbarazzanti.
Sembra che questi si siano ritrovati al momento di girare senza abbastanza soldi e senza una chiara idea di cosa volevano ottenere.
Peccato, perché lo spunto davvero mi piaceva. E, ripeto, avevano un ottimo cast... E' come se ti compri una casa bellissima, proprio un villone da sogno, e non c'hai i soldi per comprarci dei bei mobili, né il gusto per abbellirla con poco. Uno spreco.
Robin Williams è bravo e non capisco perché negli ultimi anni si ostini a voler interpretare questi thriller zoppicanti, quando io trovo che sia assolutamente portato per i ruoli leggeri e i film immaginifici.
Forse non gli offrono niente di meglio, ma ci credo poco.