martedì, luglio 12
Cuore sacro
Primo film recuperato di quest'estate, Cuore sacro mi ha leggermente delusa.
Non che mi aspettassi chissà cosa, considerate le recensioni lette in giro.
Non che il film non sia fatto bene, come del resto l'intera produzione di Ozpetek, recitato splendidamente, con una fotografia elegantissima e una colonna sonora come sempre invasiva e perfetta.
Ma c'è un'ingenuità di fondo, nell'approcciarsi a temi così particolari e scivolosi, che un po' infastidisce.
In più, non si capisce, alla fine, se tutto il secondo tempo sia una visione, molto realistica, della protagonista, o la realtà; ed entrambe le ipotesi non mi soddisfano.
Certo, si può anche accettare il tutto come una rivisitazione in chiave moderna del genere "vita dei santi", ma un po' troppo all'acqua di rose, e troppo legata allo stereotipo "santa=invasata sprovveduta".
Certo c'è del buono, come ho già detto, e anche nel messaggio, nel metterci di fronte domande e problemi di coscenza e di anima: tutto molto bello e emozionante, ma solo fino ad un certo punto, poi si rimane lì, e all'ultimo fotogramma invece che una spiegazione ci si trova davanti un altro inutile interrogativo, che sa di soprannaturale ma dei più triti tendenti al parodico.
Non che mi aspettassi chissà cosa, considerate le recensioni lette in giro.
Non che il film non sia fatto bene, come del resto l'intera produzione di Ozpetek, recitato splendidamente, con una fotografia elegantissima e una colonna sonora come sempre invasiva e perfetta.
Ma c'è un'ingenuità di fondo, nell'approcciarsi a temi così particolari e scivolosi, che un po' infastidisce.
In più, non si capisce, alla fine, se tutto il secondo tempo sia una visione, molto realistica, della protagonista, o la realtà; ed entrambe le ipotesi non mi soddisfano.
Certo, si può anche accettare il tutto come una rivisitazione in chiave moderna del genere "vita dei santi", ma un po' troppo all'acqua di rose, e troppo legata allo stereotipo "santa=invasata sprovveduta".
Certo c'è del buono, come ho già detto, e anche nel messaggio, nel metterci di fronte domande e problemi di coscenza e di anima: tutto molto bello e emozionante, ma solo fino ad un certo punto, poi si rimane lì, e all'ultimo fotogramma invece che una spiegazione ci si trova davanti un altro inutile interrogativo, che sa di soprannaturale ma dei più triti tendenti al parodico.