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martedì, novembre 15

La seconda notte di nozze 

Bel titolo, bella fotografia, attori bravi, ma film nel complesso piuttosto insignificante. La seconda notte di nozze di Pupi Avati ha il pregio di tutti i film "su un'Italia che non c'è più" girati dal regista: appunto, bel titolo, bella fotografia, attori bravi.
E' il migliore in assoluto, Avati, a descrivere in modo incisivo e leggero l'Italia ingenua e ferita del dopoguerra. La storia e i personaggi sono carini e mai scontati.
Il problema è che il film non riesce mai ad assumere una sua dimensione interessante e coinvolgente, rimane sempre troppo in superficie, e quando appena sembra che si "smuova" è già finito, con una ruffiana quanto inutile frase ad effetto, per giunta.