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lunedì, marzo 20

V 

V per vendetta è secondo me un film bello, nonostante i tanti difetti che ha.
E voglio provare a spiegarlo bene, questa volta.
La bellezza sta prima di tutto nelle emozioni che riesce a trasmettere, con un'atmosfera cupissima e terrificante, che ricorda quella di 1984, ma anche quella, come si sa, dei libri di storia. Sentimenti di rabbia, di dolore per le profonde ingiustizie e per la paura, che secondo me è davvero resa bene, che provano i protagonisti nei confronti di un regime totalitario che nega la libertà in ogni sua forma.
Completa e approfondita è la trattazione del tema: il potere che prende le mosse e si alimenta dal bisogno di sicurezza, la manipolazione per mezzo di una propaganda che sfrutta l'informazione completamente controllata dagli organi di governo, la necessità della rivoluzione, anche violenta, e della memoria. Il tutto proiettato in un futuro, impressionantemente vicino (il 2020), devastato dalle epidemie e dalle guerre batteriologiche.
I personaggi sono affascinanti: buona l'interpretazione della Portman e bella la figura dell'ispettore Deitrich.
I difetti sono di sceneggiatura, sostanzialmente: salti, buchi, mancanza di spiegazioni che disorientano e sviliscono una storia che con una coerenza e compattezza maggiori sarebbe stata perfetta.