giovedì, settembre 30
Doppia coppia
Bene, in questi ultimi due giorni la famiglia 17pollici ha concluso la sua carriera universitaria in materia di ESAMI. Meglio tardi che mai. La cosa carina è che oltre ad aver dato il nostro ultimo esame quasi all'unisono, abbiamo pure preso lo stesso voto (il suo 28 però vale di più, visto che aveva il compito più arduo).
Bene, scatta il periodo-tesi. Alleluja.
Ieri sera, un po' stanchi, siamo andati a vedere con colpevole ritardo Fahrenheit 9/11. Un ottimo documentario, affatto noioso, ritmato e ben confezionato, anche se forse calca troppo la mano sulla "facile" compassione per le famiglie dei caduti in guerra, sul finale. Comunque, visto che oramai ne hanno già parlato tutti, c'è poco altro da aggiungere.
Dal punto di vista meramente politico mi sono chiesto se quel documentario è un documentario "di parte" oppure un documentario "di informazione". Boh, inutile saperlo, perché ahimé la verità stessa attualmente è molto di parte.
Bene, scatta il periodo-tesi. Alleluja.
Ieri sera, un po' stanchi, siamo andati a vedere con colpevole ritardo Fahrenheit 9/11. Un ottimo documentario, affatto noioso, ritmato e ben confezionato, anche se forse calca troppo la mano sulla "facile" compassione per le famiglie dei caduti in guerra, sul finale. Comunque, visto che oramai ne hanno già parlato tutti, c'è poco altro da aggiungere.
Dal punto di vista meramente politico mi sono chiesto se quel documentario è un documentario "di parte" oppure un documentario "di informazione". Boh, inutile saperlo, perché ahimé la verità stessa attualmente è molto di parte.
lunedì, settembre 20
Spider Man 2
Fondamentalmente il film è risultato godibile e il "6" che io e Chiara, concordi, abbiamo dato sta a significare appunto questo.
Però lasciando la sala sono rimasto a rimuginare e a chiedermi perché non avevo stampato in faccia il mio classico sorriso ebete a 32 denti che mi viene sempre quando vedo un bel film. Niente da dire sulla storia (la stessa identica del fumetto, a quanto mi dicono), anche se ci sono cose che in un fumetto si accettano molto più volentieri che in un film e questo Spider Man 2 sembra non capirlo.
La questione sta tutta sulla realizzazione filmica: è quella che non mi è piaciuta. Ci sono momenti in cui il ritmo cala troppo e vengono fuori sequenze di una lentezza eccessiva e fastidiosa. Nel guardare un film non voglio mai trovarmi a pensare "Speriamo che questa scena finisca presto" e in Spider Man è successo più di una volta. L'esempio più palese è la sequenza in cortile dove parla la zia, momento che tra l'altro sarebbe pure un punto di svolta del film con quel suo "Tutti noi possiamo essere dei SuperEroi". Ecco, dovrei rivedere il film per capire bene cosa non andava in quella scena; forse era sbagliata la sua disposizione o forse i dialoghi stessi erano carenti oppure erano sbagliate le inquadrature, non saprei dire. Ricordo però che mi sembrò proprio un momento mediocre e noioso. E' vero: Spider Man non è un fumetto classico tutto azione e botte e solitamente si lascia andare in momenti riflessivi che il film ha voluto giustamente riprendere. E' il risultato che, secondo me, è stato mediocre.
E ne sono ancora più convinto quando ripenso al mitico Superman del grande schermo, dove si capisce veramente cosa significa e come si fa a conciliare l'azione e la riflessione, tipica di alcuni grandi fumetti americani. E Superman mostra che è possibile farlo senza dover scendere col ritmo, senza quindi annoiare le persone.
Ecco, per rispondere a Kekkoz, cosa secondo me non andava in Spider Man 2 ^__^
Però lasciando la sala sono rimasto a rimuginare e a chiedermi perché non avevo stampato in faccia il mio classico sorriso ebete a 32 denti che mi viene sempre quando vedo un bel film. Niente da dire sulla storia (la stessa identica del fumetto, a quanto mi dicono), anche se ci sono cose che in un fumetto si accettano molto più volentieri che in un film e questo Spider Man 2 sembra non capirlo.
La questione sta tutta sulla realizzazione filmica: è quella che non mi è piaciuta. Ci sono momenti in cui il ritmo cala troppo e vengono fuori sequenze di una lentezza eccessiva e fastidiosa. Nel guardare un film non voglio mai trovarmi a pensare "Speriamo che questa scena finisca presto" e in Spider Man è successo più di una volta. L'esempio più palese è la sequenza in cortile dove parla la zia, momento che tra l'altro sarebbe pure un punto di svolta del film con quel suo "Tutti noi possiamo essere dei SuperEroi". Ecco, dovrei rivedere il film per capire bene cosa non andava in quella scena; forse era sbagliata la sua disposizione o forse i dialoghi stessi erano carenti oppure erano sbagliate le inquadrature, non saprei dire. Ricordo però che mi sembrò proprio un momento mediocre e noioso. E' vero: Spider Man non è un fumetto classico tutto azione e botte e solitamente si lascia andare in momenti riflessivi che il film ha voluto giustamente riprendere. E' il risultato che, secondo me, è stato mediocre.
E ne sono ancora più convinto quando ripenso al mitico Superman del grande schermo, dove si capisce veramente cosa significa e come si fa a conciliare l'azione e la riflessione, tipica di alcuni grandi fumetti americani. E Superman mostra che è possibile farlo senza dover scendere col ritmo, senza quindi annoiare le persone.
Ecco, per rispondere a Kekkoz, cosa secondo me non andava in Spider Man 2 ^__^
Blog neonati!
Gli amici Carlotta e Samuele hanno scelto di dedicare parte del loro blog-tempo per qualcosa di personale e privato, solo sfiorato dalla vita di coppia. Le note di fondo sono sempre le stesse: dolce e rilassante musica jazz...
Sono nati quindi Jazzlet e Colorato di Jazz.
Ovvero la versione femminile e maschile della stessa musica.
Sono nati quindi Jazzlet e Colorato di Jazz.
Ovvero la versione femminile e maschile della stessa musica.
domenica, settembre 19
Senza parole
Nelle Università Italiane succede anche
QUESTO
Grazie mille a Giovanni (NED), di Working Vibes
sabato, settembre 11
Le chiavi di casa
Forse a dare un 4 a questo film di Gianni Amelio sono stata severa.
Ma da un lavoro che si dice "dedicato alla memoria di Giuseppe Pontiggia", e ispirato al suo splendido Nati due volte, ci si deve poter aspettare molto di più che non il solito polpettone italiano a tutti costi serio, commosso, inutilmente lentissimo.
Il romanzo del mai abbastanza compianto Pontiggia era una storia piena di dolore silenzioso e quotidiano, in cui la vita di una famiglia con un figlio disabile era raccontata in modo leggero, "denunciata" in tutte le sue pieghe, senza retorica, senza tralasciare niente, con quel modo speciale che aveva lui di scrivere, chiamando il pane "pane" e il vino "vino", che non è una cosa così scontata per la letteratura, specie quella coeva.
Tutte cose che non ci sono nella storia di Amelio, fatta eccezione per il bimbo disabile e, francamente, mi sembra un po' pochino.
Ma da un lavoro che si dice "dedicato alla memoria di Giuseppe Pontiggia", e ispirato al suo splendido Nati due volte, ci si deve poter aspettare molto di più che non il solito polpettone italiano a tutti costi serio, commosso, inutilmente lentissimo.
Il romanzo del mai abbastanza compianto Pontiggia era una storia piena di dolore silenzioso e quotidiano, in cui la vita di una famiglia con un figlio disabile era raccontata in modo leggero, "denunciata" in tutte le sue pieghe, senza retorica, senza tralasciare niente, con quel modo speciale che aveva lui di scrivere, chiamando il pane "pane" e il vino "vino", che non è una cosa così scontata per la letteratura, specie quella coeva.
Tutte cose che non ci sono nella storia di Amelio, fatta eccezione per il bimbo disabile e, francamente, mi sembra un po' pochino.